Mamma di un bambino con emofilia: Sabine si presenta

Mi chiamo Sabine, ho 37 anni, sono figlia di padre svizzero e madre portoghese e ho un fratello più giovane di me. Sono cresciuta a Wettingen, dove conservo dei bei ricordi della mia infanzia, insieme alle piacevoli vacanze estive che trascorrevo dai miei parenti a Cascais, in Portogallo.

Vivo con mio marito Jannis e i nostri tre meravigliosi bambini in una casa a schiera in un piccolo paese del Canton Argovia, circondata da campi e boschi. Viviamo qui da otto anni e ci troviamo benissimo. Mi riempie di gioia vedere i miei bambini crescere in questo luogo idilliaco.
Entrambi i miei figli, Fabio (10 anni) e Mario (7 anni) vanno a scuola. La piccolina, nostra figlia Emélie (2 anni), è molto curiosa e ci dà del filo da torcere.

Questa sono io, Sabine.

Al momento il mio hobby è la mia famiglia. In questo periodo sono pochi i momenti in cui riesco a sedermi alla macchina da cucire, leggere un libro o andare a nuotare. Ma si sa che il tempo passa in fretta, perciò mi godo ancora di più il tempo con la mia famiglia. Giriamo spesso in bici insieme e aspettiamo sempre con gioia l’estate per andare in vacanza al mare o in Ticino.

Perché vi scrivo oggi? Beh, a volte la vita ci riserva qualche sorpresa che sconvolge un po’ il nostro mondo. Il mio secondogenito Mario è nato con un piccolo ma significativo difetto genetico diagnosticatogli poco dopo la sua nascita, una forma grave di emofilia A. Da quel momento la mia vita è cambiata dal giorno alla notte e ho dovuto rimboccarmi molto le maniche.

Oggi sono qui a vostra disposizione perché so per esperienza personale quanto siano importanti i contatti, le occasioni di ritrovo e le piattaforme con gente più esperta, che capisce la nostra situazione e ci comprende. Sono qui per dare forza e coraggio a chi convive con l’emofilia. Mio figlio è l’unico ad averla nella nostra famiglia, perciò le mie esperienze fanno riferimento alla prospettiva di un bambino che sta crescendo.

I racconti che condivido nel blog vogliono essere un contributo e un ringraziamento per tutte le persone che ieri come oggi mi hanno aiutata e continuano a sostenermi. Si dice “mal comune, mezzo gaudio”. Qualcosa di vero c’è, ma l’importante è soprattutto il coraggio che mi hanno dato le persone.

Cari saluti

Sabine